La Cassazione chiarisce che la diffusione di musica, in uno studio professionale (dentistico, nella specie), è caratterizzata dall'essere fruibile da un ristretto di numero di persone, che oltretutto si avvicendano nell'ascolto mano a mano che si svolgono gli appuntamenti. Va quindi escluso che sia configurabile la "pluralità" di soggetti richiesta per la "comunicazione al pubblico". Ordinanza n. 2468 dell'8/2/2016